La Scuola di Alta Formazione e Studio (SAF) dell’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (ICPAL) è un corso quinquennale a ciclo unico, articolato in 300 crediti formativi, equiparato alla Laurea magistrale LMR/02 – Conservazione e restauro dei beni culturali. Il corso abilita alla professione di “Restauratore di beni culturali” in riferimento al profilo professionalizzante PFP 5: Materiale librario e archivistico. Manufatti cartacei e pergamenacei. Materiale fotografico, cinematografico e digitale (articolo 1 del Decreto Interministeriale Mibact-Miur del 25/8/2014).
Al termine del percorso formativo, oltre ad acquisire competenze e manualità garantite da più di 2000 ore di laboratorio di restauro, gli studenti potranno vantare una conoscenza scientifica dei materiali e dei problemi legati alla loro conservazione.
L’obiettivo formativo della Scuola è quello di ottenere una figura professionale che eserciti la competenza acquisita come dimensione soggettiva, risultato di un’esperienza formativa e lavorativa fortemente specializzata e caratterizzante.
A tale scopo i diplomati e le diplomate del corso acquisiranno:
Si accede alla Scuola per concorso: il bando viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Concorsi dello Stato Italiano.
L’esame finale è abilitante alla professione di Restauratore di beni culturali.
La Scuola di Alta Formazione e Studio è strutturata in modo da creare figure professionali capaci di collocarsi direttamente nel mondo produttivo e nello stesso tempo di promuovere lo sviluppo di imprese e di prodotti per un nuovo impulso nel settore del restauro e della fruizione dei beni culturali.
Il D.M. 87 del 26 maggio 2009, che definisce l’impegno formativo della Scuola, introduce una spiccata valenza scientifica oltre che storico-artistica ai corsi che, in questo modo, potranno formare restauratori-imprenditori dotati di capacità critica e di conoscenze trasversali e multidisciplinari.
La singolarità e, talvolta, l’eterogeneità dei supporti su cui è necessario indagare e intervenire, richiedono spesso la calibrazione di protocolli e di procedure ad hoc da parte di esperti che conoscano le tecniche pregresse ma che abbiano anche tutti gli elementi culturali per proporne di nuove o per operare secondo criteri innovativi.